mercoledì 21 settembre 2011

L’ABRUZZO E LE MARCHE NON SONO VELOCI di Jacopo Lupi


Alta velocità fa fuori le due regioni dagli investimenti, ma le imprese sono pronte e unite per dare battaglia
Polemica sull’esclusione del medio adriatico dagli investimenti per l’alta velocità. "La ventilata esclusione delle regioni del medio Adriatico dagli investimenti per l'alta velocita' ferroviaria ci vede fortemente contrari e pronti a dare battaglia. Le imprese di Abruzzo e Marche uniranno la propria voce per contrastare in tutte le sedi scelte strategiche destinate a penalizzare le nostre terre in modo irreparabile". E' quanto affermano, in una nota congiunta, la Cna dell'Abruzzo e delle Marche, secondo cui "occorre aprire al piu' presto un tavolo di confronto con i diversi soggetti istituzionali interessati (Ministero delle Infrastrutture, Regioni coinvolte, Trenitalia) per rivedere tutte le scelte in materia di investimenti ferroviari per i prossimi anni". "Appare oltretutto innaturale
e tutta da verificare, se confermata dopo le indiscrezioni di stampa - prosegue la nota congiunta - la scelta della Regione Puglia di agganciare la direttrice tirrenica dell'alta velocita', piuttosto che lavorare per un potenziamento di quella adriatica. Una scelta questa che, in ogni caso, taglierebbe definitivamente fuori tutti i territori intermedi, quali appunto quelli delle Marche e dell'Abruzzo, con conseguenze gravissime per la mobilita' delle persone e delle merci, condannate a una definitiva condizione di inferiorita' nelle due regioni. Soprattutto alla luce dei tagli che la manovra finanziaria del Governo ha inferto al trasporto pubblico locale".

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